L'export dà slancio ai distretti orafi
I dati più recenti della sintesi quantitativa curata per Club degli Orafi dalla Direzione Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo sono rassicuranti: dopo un calo del 4,6% nel 2016, nel periodo gennaio-marzo le esportazioni in valore sono salite del 10,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un vero e proprio boom di Hong Kong (+23,1%), Stati Uniti (+31,4%) e Francia (+45,4%), che sono rispettivamente terzo, quarto e quinto mercato della gioielleria italiana. Da soli assorbono quasi il 30% dell’export complessivo, che nel 2016 era stato di 6,23 miliardi, pari all’81% del fatturato totale (7,78 miliardi, cresciuto del 9,3% rispetto al 2015).
Tra i molti dati della Sintesi quantitativa curata dall’ufficio studi di Intesa Sanpaolo, importanti quelli sui singoli distretti: i primi tre sono Arezzo, Alessandria-Valenza e Vicenza, che da soli nel 2016 hanno esportato per 4,7 miliardi (oltre il 75% del totale di 6,23 miliardi). I tre distretti hanno iniziato bene l’anno: in confronto ai rispettivi cali del 2016 (-1,8%, -7,5% e -9%), nel primo trimestre l’export di Arezzo è salito del 4,9%, quello di Alessandria del 24,7% e quello di Vicenza del 2,9%.
Secondo Gabriele Aprea, Presidente del Club degli Orafi, il mercato mondiale sta vivendo una grande trasformazione e le aziende italiane devono studiare il cambiamento e agire di conseguenza. L’associazione, come anche Federorafi, è impegnata a fornire tutti gli strumenti necessari per accompagnare le aziende in questa trasformazione, tra i quali anche seminari e convegni. Lo scenario internazionale del 2017 è sicuramente migliore rispetto al deludente 2016. Per le imprese italiane dell’oreficeria non mancheranno, quindi, le opportunità di crescita sui mercati esteri.