Palladio Museum, Vicenza Al centro dell’esposizione c’è una raccolta intatta di disegni di architettura, protetta per secoli nell'archivio di una nobile famiglia padovana, in grado di trasportare i visitatori in un mondo lontano, quello di Alessandro Papafava (1784-1861), architetto padovano cresciuto in tempi difficili ma fervidi di passioni, all’indomani della caduta della Serenissima.
L’eccezionale raccolta di 49 fogli e stampe di celebri architetti da Giacomo Quarenghi a Giuseppe Camporese e all'inglese Joseph Michael Gandy, venne riunita da Alessandro tra il 1803 e il 1807. In quegli anni si trovava tornato in Italia, precisamente a Roma, dopo un periodo trascorso tra Budapest, Dresda, Vienna e Berlino, e su consiglio di Antonio Canova aveva iniziato a studiare architettura all’Accademia di San Luca. Dopo due secoli, questo prezioso materiale è stato donato dalla famiglia Papafava dei Carraresi al Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza e restituisce una rara istantanea degli interessi di un giovane studente di architettura fra Sette e Ottocento, immerso nella cultura architettonica negli anni in cui i modelli del Neoclassicismo romano arrivarono nel Veneto, rivoluzionandone il gusto.