Recentemente il Gemological Institute of America (GIA) ha annunciato un importante cambio di approccio nella certificazione dei diamanti sintetici. Entro la fine del 2025 l’istituto introdurrà una nuova scala qualitativa che utilizza descrizioni generali invece dei tradizionali gradi delle 4C impiegati per i diamanti naturali. In concreto, ogni diamante sintetico esaminato dal GIA verrà identificato come tale e classificato semplicemente come “Premium” oppure “Standard”, se rientra negli standard definiti, oppure non riceverà alcuna categoria se di qualità inferiore. Questa decisione riflette l’evoluzione tecnologica e di mercato nel settore dei diamanti sintetici e mira a delineare con maggiore chiarezza le differenze rispetto ai diamanti naturali.
La mossa di GIA avviene in un contesto di rapida crescita dei diamanti sintetici e di progressi tecnici nella loro produzione. Parallelamente, i continui miglioramenti nei processi HPHT e CVD hanno reso questi prodotti omogenei in termini qualitativi. GIA ha osservato una drastica compressione della variabilità di colore e purezza nei diamanti sintetici attuali: dal 2022 oltre 95% dei diamanti di laboratorio analizzati dal GIA è di colore incolore (grado D–F) e 98% presenta una purezza di VS1 o superiore. In pratica, quasi tutti i diamanti sintetici immessi sul mercato rientrano in tali classificazione essendo prodotti artificiali replicabile in grandi quantitavi.
Di conseguenza, impiegare la fine gradazione delle 4C concepita per l’ampio spettro dei diamanti naturali è divenuto meno significativo per i sintetici. “Più del 95% dei diamanti sintetici rientra in un intervallo ristrettissimo di colore e purezza. Per questo non è più rilevante descriverli con la nomenclatura pensata per il continuum dei diamanti naturali”, spiega Tom Moses, vicepresidente esecutivo di GIA. L’aggiornamento intende quindi “aiutare i consumatori a capire le importanti differenze di origine tra i due prodotti”, rafforzando la fiducia e la trasparenza nelle transazioni.
Con il nuovo sistema descrittivo, GIA confermerà innanzitutto l’origine sintetica della pietra e poi la collocherà in una delle due categorie qualitative previste. La categoria “Premium” indicherà un diamante di laboratorio di qualità complessiva elevata, mentre “Standard” si riferirà a qualità buona/commerciale; entrambe saranno determinate da una combinazione di parametri di colore, purezza e finitura (aspetto del taglio, simmetria, lucidatura). Se il diamante non raggiunge i requisiti minimi definiti per la categoria Standard, il report non assegnerà alcuna dicitura qualitativa, limitandosi a identificarlo come diamante di laboratorio. Questa revisione sostituisce quindi i dettagliati gradi di colore e purezza con valutazioni macro-categoriali. GIA proseguirà ad accettare diamanti sintetici per l’analisi e l’identificazione durante la fase di transizione, fino all’entrata in vigore ufficiale del nuovo sistema entro fine anno. I certificati GIA esistenti per diamanti di laboratorio resteranno comunque validi anche dopo il cambiamento.
GIA ha comunicato che dettagli operativi, inclusi i criteri tecnici definitivi e le tariffe del nuovo servizio, saranno resi noti entro il terzo trimestre 2025.
Questo cambiamento segna un’evoluzione notevole rispetto alle politiche precedenti di GIA sui diamanti prodotti in laboratorio.
PUBBLICAZIONE
16/06/2025
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