Poche pietre al mondo sanno unire fascino, rarità e mistero come l’alessandrite. Questa varietà di crisoberillo, scoperta nei primi decenni dell’Ottocento negli Urali, incanta per la sua straordinaria capacità di mutare colore: verde sotto la luce naturale, rosso purpureo sotto quella artifi ciale. Un prodigio ottico che ha ispirato il celebre motto “smeraldo di giorno, rubino di notte”. Il segreto risiede nella presenza di tracce di cromo, che alterano l’assorbimento della luce e conferiscono alla gemma un carattere unico e magnetico.
La storia dell’alessandrite si intreccia con quella della Russia imperiale. Secondo la tradizione, la pietra fu presentata nel 1834 al giovane Alessandro II nel giorno del suo sedicesimo compleanno, e da allora prese il suo nome. Il dualismo cromatico, verde e rosso – gli stessi colori della bandiera zarista – la rese simbolo di potere e lealtà, trasformandola nella gemma nazionale dell’Impero. Indossata da nobildonne e membri della corte, divenne presto oggetto di culto per collezionisti e gioiellieri europei, comparendo in raffi nate creazioni vittoriane e russe dell’Ottocento.
Oltre alla sua bellezza, l’alessandrite ha sempre evocato un profondo valore simbolico. Considerata pietra della trasformazione e dell’equilibrio, è associata alla capacità di adattarsi al cambiamento e di trovare armonia tra opposti. In Russia si credeva che mutasse colore per avvertire di un pericolo imminente o della presenza di falsi amici, rafforzando la sua fama di gemma “viva”. Nel Novecento è stata riconosciuta come una delle pietre portafortuna di giugno, accanto a perla e pietra di luna, e come dono ideale per i 55 anni di matrimonio, simbolo di amore raro e duraturo.
Le miniere originarie degli Urali sono oggi quasi esaurite, ma nuovi giacimenti in Brasile, Sri Lanka, Madagascar, Tanzania e India hanno riportato questa gemma sul mercato, sebbene resti di eccezionale rarità. Le alessandriti russe restano ineguagliabili per intensità di viraggio, mentre le brasiliane e cingalesi si distinguono per sfumature più tenui o azzurrate.
Oggi l’alessandrite è considerata una delle gemme più promettenti del mercato. La sua rarità naturale, la domanda crescente da parte di collezionisti internazionali e il numero limitato di esemplari di qualità superiore ne determinano quotazioni in costante ascesa. Pietre con un viraggio netto e brillante, prive di inclusioni visibili e superiori al carato, raggiungono cifre paragonabili a quelle dei diamanti più pregiati.
PUBBLICAZIONE
20/11/2025
Supplied by Assogemme