Il recente furto di gioielli al Louvre ha scosso profondamente il settore della gioielleria e della sicurezza museale. Il Louvre, noto per la sua sicurezza inespugnabile, è stato il palcoscenico di un'operazione che ha richiesto una pianificazione meticolosa. Secondo le ultime notizie, poco dopo l'apertura, quattro criminali sono riusciti a entrare attraverso una finestra utilizzando un montacarichi, portando via otto gioielli in soli sette minuti. La procura di Parigi ha stimato il valore di questi oggetti in 88 milioni di euro. Tra gli oggetti rubati figurano pezzi unici appartenuti alla nobiltà francese, gioielli intrisi di storia e significato culturale. La perdita non è solo economica, ma rappresenta anche un danno incommensurabile al patrimonio storico.
Il colpo al Louvre, che ha coinvolto gioielli ornati con diamanti, zaffiri e smeraldi splendidamente lavorati dalla scuola orafa francese dell’Ottocento, non è solo un gesto criminale sbalorditivo. È un presagio della distruzione della bellezza, poiché il valore storico e culturale di questi pezzi rende la loro distruzione antieconomica.
Risalenti all’epoca imperiale francese, i gioielli rubati includono la Corona imperiale dell’imperatrice Eugenia – che, secondo le testimonianze, sarebbe caduta durante la fuga e successivamente recuperata all’esterno del museo – insieme alla tiara e alla spilla reliquiario della stessa imperatrice.
La corona salvata è un gioiello creato negli anni '50 del 1800 per la famiglia Bonaparte: una delle poche corone appartenute a un sovrano francese giunte fino a noi. Realizzata dal gioielliere Alexandre-Gabriel Lemonnier e presentata all'Esposizione Universale del 1855, nella corona, alta 13 cm e larga 15 cm, sono incastonati 1354 diamanti e 56 smeraldi, il tutto sormontato da otto archi a forma di aquila, con base in oro cesellato, secondo la scheda dell'oggetto disponibile nel catalogo del Louvre. Commissionata per la moglie di Napoleone III, oltre a quella di Luigi XV, è l'unica altra corona di un sovrano francese ad essere stata conservata: quella di Napoleone III, creata nello stesso periodo, è andata perduta. Il Louvre ha acquisito il gioiello il 29 febbraio del 1988, con l'aiuto del collezionista d'arte Roberto Polo. Dopo essere stata di proprietà dell'imperatrice, la corona era stata lasciata in eredità alla principessa Maria Clotilde Bonaparte.
A seguito l'elenco ufficiale diffuso dal ministero della Cultura:
· Un diadema della parure della regina Marie-Amélie e della regina Ortensia
· Un collier della parure di zaffiri della regina Marie-Amélie e della regina Ortensia
· Orecchini realizzati con due pietre della parure di zaffiri della regina Marie-Amélie e della regina Ortensia
· Un collier di smeraldi della parure di Marie-Louise
· Un paio di orecchini di smeraldo della parure di Marie-Louise
· Una spilla nota come "spilla reliquia"
· Un diadema dell'imperatrice Eugenia
· Un grande gioiello da corsetto dell'imperatrice Eugenia.
In attesa di sviluppi, la comunità artistica e culturale si stringe attorno al Louvre, ribadendo il valore inestimabile di questi tesori non solo per la Francia, ma per il mondo intero.
PUBBLICAZIONE
30/10/2025
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